Api frizzole

Le Api frizzole sono state per anni una sorta di chiodo fisso per me.

Essendo un’estimatrice devota dei romanzi nati dalla magica (…non poteva essere altrimenti) penna di J.K. Rowling, l’idea di riuscire a ricreare parte di quel mondo mi avrebbe dato quasi la stessa soddisfazione di un incantesimo ben riuscito.

Chi ha letto e riletto i libri di Harry Potter, o guardato e riguardato i film, sa perfettamente che senza le cioccorane, la burrobirra, le api frizzole, le gelatine Tuttigusti+1  e le gomme bolle bollenti, Hogwarts e il mondo della magia sarebbero stati comunque meravigliosi e sorprendenti, ma non sarebbero stati così perfetti!

“C’erano scaffali su scaffali di dolci e caramelle, i più deliziosi che sì potessero immaginare. Blocchi di torrone cremoso, quadretti rosa lucenti coperti di glassa al cocco, mou color del miele; centinaia di tipi diversi di cioccolato disposti in pile ordinate: c’era un barile di Gelatine Tuttigusti + 1, e un altro di Api Frizzole, le palline di sorbetto levitante di cui aveva parlato Ron; lungo un’altra parete c’erano le caramelle Effetti Speciali; la SuperPallaGomma di Drooble (che riempiva una stanza di palloni color genziana che si rifiutavano di scoppiare per giorni interi), i curiosi frammenti di Fildimenta Interdentali, le minuscole Piperille nere («sputate fuoco davanti ai vostri amici!»), I Topoghiacci («per far squittire i vostri denti!»), i Rospi alla Menta («saltano nello stomaco come se fossero veri!»), fragili piume di zucchero filato e bonbon esplosivi.”
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

Questi dolcini, che inizialmente mi figuravo quasi come una sorta di caramelle, piano piano hanno cambiato volto fino a diventare piccoli sorbetti (non levitanti, nel nostro caso babbano), proprio come si legge nella citazione qui sopra. Ci ho pensato a lungo, ho cambiato mille volte idea, ho pensato agli ingredienti più disparati, ma poi eccola lì la soluzione: lo Sparkling Sugar… ovvero lo zucchero frizzante che, neanche a farlo apposta, esteticamente ricorda molto le palline di polline che le api trasportano volando di fiore in fiore.

Essendo in primo luogo api, nel mio personalissimo modo di vedere la questione, il dessert doveva per forza essere piccolo, leggero e portare i colori del laborioso insettino. In più, essendo frizzole, dovevo assolutamente trovare il modo di utilizzare un ingrediente “pungente” ma piacevole, che in qualche modo fosse “frizzolo” anch’esso.  E cosa potrebbe frizzare di più dello Sparkling Sugar? Direi nulla.

La definizione di “palline di sorbetto” che si trova nel libro mi ha fatto pensare che una mezza sfera di sorbetto ghiacciato da mordere, unito allo zucchero scoppiettante, sarebbe stato un connubio perfetto. Avrebbe provocato un momentaneo shock per il freddo “pungente”, seguito immediatamente dallo scoppiettante effetto dei cristalli di zucchero in piena esplosione a contatto con la saliva. L’effetto sarebbe comunque stato breve, giusto il tempo di spalancare gli occhi, esprimere il proprio stupore con una risata a bocca chiusa, per ovvi motivi di buona educazione, mentre un’ape frizzola vi “svolazzava” in bocca. Già, proprio come un’apina, anche le api frizzole arrivano, “pungono” e volano via in men che non si dica.

Quando mi sono messa all’opera per rendere tangibile (… e commestibile) questo dolcetto non avevo idea di quanto le mie aspettative potessero essere effettivamente soddisfatte, e invece… Magia!

Devo essere sincera e dirvi che senza lo Sparkling Sugar, trovato come fosse la Pietra Filosofale da Dulcipedia, probabilmente ora non sarei qui a scrivere questo post. Ringrazio Luca e a Paola, ovvero il re e la regina di questo splendido negozio che potrebbe tranquillamente essere il corrispettivo di Mielandia di Hogsmeade nel mio milanesissimo mondo babbano.

Bene, a questo punto non mi resta che lasciarvi alla ricetta assicurandovi che non servirà nessuna bacchetta magica per preparare le Api Frizzole.

Ingredienti per 24 Api Frizzole:

1oo g di sorbetto al mandarino

50 g di cioccolato fondente

1 foglio di cialda (esattamente come quella che viene usata per i torroni)

3 cucchiai di Sparkling Sugar

Per il sorbetto:

3 dl di succo di mandarino non zuccherato (potete sostituire il succo di mandarino con del succo d’arancia concentrato)

1 dl di zucchero di canna liquido (potete sostituirlo con del normale zucchero, ma tenete conto che con lo zucchero liquido il sorbetto cristallizzerà meno, divenendo più cremoso)

Procedimento:

Mescolate il succo di mandarino e lo zucchero.

Trasferite il liquido in una gelatiera/sorbettiera e azionate fino a quando il sorbetto sarà pronto. Occorreranno circa 30 minuti.

In mancanza di una gelatiera potete trasferire il liquido in un contenitore a chiusura ermetica che posizionerete nel congelatore. In questo caso dovrete mescolare il composto con una forchetta ogni 30 minuti, fino a quando il sorbetto non sarà pronto (per raggiungere il risultato finale ci vorranno dalle 4 alle 6 ore).

Una volta pronto, trasferite il sorbetto in uno stampo di silicone con 16 semisfere dal diametro di 2 cm.

Pressate bene il sorbetto in ogni semisfera, in modo da ottenere una superficie liscia sulla semisfera quando andrete a decorare.

Lasciate lo stampo con il sorbetto nel congelatore per almeno due ore. Più solido sarà il sorbetto, più sarà semplice decorarlo.

Decorazione:

Sulla cialda disegnate con una matita 24 dischetti dal diametro di 2,5 cm, o poco meno. Ritagliateli.

Disegnate anche le ali, ovvero 48 gocce lunghe circa 1 cm e larghe mezzo. Ritagliatele.

Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, poi trasferitelo in una sacca da pasticcere con un beccuccio sottilissimo (3 mm max). Potete utilizzare anche una tasca usa e getta a cui taglierete la punta creando il diametro che vi interessa.

Fate raffreddare leggermente il cioccolato, ma senza farlo rapprendere.

Con molta delicatezza, togliete le semisfere dallo stampo. Fatelo un po’ per volta, in modo da non rischiare che le cupolette si sciolgano.

Adagiate ogni semisfera (ovviamente sarà la parte piatta ad andare a contatto con la cialda) su un dischetto di cialda.

Con la sacca da pasticcere create un paio di strisce sulla cupola (cioè sul dorso dell’ape) e due puntini in modo da riprodurre degli ipotetici occhietti dell’insetto.

Posizionate la ali di cialda infilando nel dorso la punta della goccia.

A questo punto potete conservare nel congelatore le api, così da ultimarle con l’ultimo passaggio con maggiore calma.

Appena prima di servire il dessert, circondate le semisfere di sorbetto con lo Sparkling Sugar, in modo che si appoggi sulla cialda che sta intorno al sorbetto.

Perché le api siano apprezzabilmente “frizzole” ricordatevi di lasciar passare pochissimo tempo da quando avrete concluso la decorazione con i cristalli, poiché questo tipo di zucchero scoppietta naturalmente non appena viene a contatto con un liquido o un alimento umido.

Francesca e Giovanna

apifrizzole 660-9809

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