Faraona al cartoccio

La faraona al cartoccio è uno dei miei piatti preferiti.

Questa è una ricetta di famiglia preparata da mio papà almeno un milione e mezzo di volte negli ultimi trent’anni, ed è un piatto apprezzatissimo da chiunque l’abbia assaggiato, facilissimo da preparare e ormai collaudatissimo.

Non vi dirò che la faraona al cartoccio si prepara in pochissimi minuti solo per convincervi che sto scrivendo un post che potrebbe risolvere tanti impicci nella preparazione di un pranzo o di una cena che prevede portate carine, ma ve lo sto dicendo perchè è esattamente così che funziona con questa ricetta.

Se chi vi vende la faraona ha fatto bene il suo lavoro svuotandola di tutte le interiora, il gioco è fatto. In più servono pochissimi ingredienti tutti facilissimi da reperire (potreste anche averli già tutti in casa), della carta da forno e un po’ di spago.

Con il minimo sforzo otterrete grandi soddisfazioni, ve lo assicuro.

La ricetta della faraona capita proprio in questa settimana per un motivo che, chi segue da anni questo blog, probabilmente sta già immaginando. Giovedì in America si festeggia il Giorno del Ringraziamento – il Thanksgiving si festeggia ogni anno il quarto giovedì di novembre – e qui abbiamo preparato spesso dei piatti che in qualche modo potessero essere in tinta con questa festività per nulla italiana ma che, secondo me, ha un significato bellissimo.

Sono certa che tutti hanno almeno un motivo per sentirsi grati nei confronti di qualcuno o qualcosa, fosse anche solo il Fato che ci ha fatto un regalino inaspettato in quel dato momento.

Qui su Friendly Kitchen non abbiamo mai preparato il tacchino come da tradizione americana, ma qualche bel polletto sì, e per quest’anno ho pensato a qualcosa che fosse in tema pur con qualche differenza.

E allora eccoci qui insieme, io a spiegarvi come si prepara per cena questa faraona al cartoccio che adoro, e voi a capire dove andare ad acquistarla per cucinarla.

Mentre pensate, decidete e programmate io vi ringrazio per essere sempre qui a leggermi.

Buon Thanksgiving.

Ingredienti (per circa 3 persone):

1 faraona da circa 1,5 kg

30 g di pancetta a cubetti (ma va benissimo anche una pancetta a fette tagliuzzata grossolanamente)

sale grosso q.b. (io ne ho utilizzato più o meno il corrispettivo di un cucchiaio da tavola)

1 rametto di salvia fresca e profumata

1 o 2 rametti di rosmarino

1 grande foglia di alloro

1 o 2 spicchi d’aglio in camicia (la quantità dipende da quanto vi piace il suo profumo, perchè non si mangerà)

Olio extravergine q.b.

Procedimento:

Quando acquisterete la vostra faraona, assicuratevi che sia perfettamente eviscerata, o vi ritroverete a doverlo fare voi a casa.

Una volta pronti per preparare questo piatto, tamponate l’interno della faraona con della carta assorbente.

Sciacquate le erbe aromatiche sotto un getto d’acqua fredda e poi inserite nella cavità addominale circa la metà del sale, la salvia, il rosmarino, l’aglio in camicia e la pancetta.

Appoggiate la faraona contenente gli aromi su un foglio di carta da forno unto con l’olio extravergine. Ungete anche tutta la parte esterna della faraona e cospargetela con il sale grosso rimasto.

Avvolgete la faraona con la carta da forno, impacchettandola nel vero senso della parola, e chiudete bene con dello spago da cucina.

Il cartoccio deve essere ben chiuso, in modo da trattenere tutta l’umidità dei succhi durante la cottura.

Cuocete in forno ventilato già caldo a 180° per 50 minuti.

Trascorso questo tempo togliete la faraona dal forno, ma non spegnetelo ancora.

Aprite il cartoccio che avvolge la faraona facendo molta attenzione ai vapori bollenti che ne usciranno.

Scoprite ben bene la faraona e rimettetela, ignuda così com’è, di nuovo nel forno (sempre caldo a 180°) per altri 10 o 15 minuti.

Una volta che la pelle della faraona sarà bella abbronzata, togliete dal forno la teglia che contiene il vostro piatto prelibato.

Dovete sapere che la faraona, benchè con un colorito interessante e un sapore delizioso, ha una forma non esattamente piena di grazia e non è quindi esteticamente affascinante (e nell’immagine verista qui di seguito potete constatare la mia totale sincerità), non si presta benissimo ad essere portata in tavola come il tanto celebrato e trionfante tacchino paciarotto. Quindi vi consiglio di porzionarla con un trinciapollo, eliminare tutto ciò che contiene – ovvero le erbe aromatiche e i residui di pancetta -, sistemarne le parti su un piatto da portata e servire nel minor tempo possibile dopo l’uscita del forno.

I contorni che potete abbinare sono vari ed eventuali. Dalle patate cotte in qualsiasi maniera alle carotine al burro, dalle verdure a foglia verde condite con qualche condimento sprintoso agli spinaci lessati e ripassati in padella con una spolverata di formaggio…. Insomma, io direi che vi potete sbizzarrire e scegliere sia i grandi classici che le più ardite sperimentazioni. In ogni caso questa faraona non bellissima sarà troppo, troppo, troppo buona.

Francesca

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