Pavlova al cappuccino di Nigella Lawson

Per questo sabato 17 dicembre abbiamo pensato di celare dietro la finestrella del Calendario dell’Avvento un dolce ricco, soffice, delicato: la Pavlova al cappuccino.

Questa ricetta è una delle più famose di Nigella Lawson, e di conseguenza è semplice, di sicuro successo e gorgeous, come direbbe lei.

Ho preparato per la prima volta questa ricetta dopo anni che la leggevo e la rileggevo. Ero tentata, ma un po’ dubbiosa dato che l’idea di trovarmi una meringa dal cuore morbido mi attraeva sì, ma fino ad un certo punto.

Alla fine della scorsa estate è arrivato il momento del “ok, proviamola!” e il risultato è stato una vera sorpresa. L’ho preparata il pomeriggio, poco prima di una bella cena con gran bella gente, anche se cimentarmi in un dolce da offrire a degli ospiti poche ore prima che questi arrivino, è una cosa che non faccio mai.

Devo dire però che la mia fiducia in Nigella è stata premiata e la mia pazzia si è trasformata prontamente in una mossa azzeccatissima.

La Pavlova ha un grande appeal sugli ospiti a cui viene presentato, tutti lo conoscono almeno per sentito dire, e per gli amanti della meringa è l’estasi fatta a dessert. In più ci vuole davvero poco per prepararla, il procedimento non è affatto complesso e l’unica cosa per cui dovrete avere pazienza è il tempo che il dolce  impiegherà a raffreddare, dopo la cottura.

Solitamente la Pavlova è un trionfo di frutta fresca sopra lo strato vaporoso di panna, ma in questo caso non avrete nemmeno bisogno di passare dal vostro negozio di frutta preferito per recuperare gli ingredienti che sormonteranno il dessert. In questa ricetta bastano caffè solubile, cacao e cioccolato, quindi non dovrete preoccuparvi di trovare i frutti giusti.

Nigella associa questa Pavlova al cappuccino, ma io ci trovo molto anche del tiramisù negli ingredienti, nei colori e nel sapore. Ovviamente le consistenze sono profondamente diverse, ma penso che assaggiare piatti e dessert conosciuti, ma in nuove forme, sia sempre un gran bel gioco.

Questo dolce, come in molti sanno, è dedicato ad Anna Pavlova, una famosa ballerina russa vissuta tra gli ultimi decenni del 1800 e i primi del 1900. L’intenzione di chi ha ideato questo dolce per lei era quello di ricreare l’effetto leggero e morbido di un tutu.

Caso vuole che oggi sia il compleanno di Anita, una piccola ballerina classica figlia di carissimi amici, quindi questa finestrella di oggi è tutta per lei!

Tanti auguri ad Anita… e a voi buon divertimento  con questa ricetta.

Ingredienti per 8 persone:

250 g di zucchero

4 cucchiaini di caffè solubile in polvere e non in granuli (io che non bevo caffè uso il caffè d’orzo solubile)

4 albumi (meglio NON utilizzare quelli pastorizzati)

1 pizzico di sale

2 cucchiaini di amido di mais

1 cucchiaino di aceto di vino… o di mele (io però, che ho il marito allergico a tutti i tipi di aceto, ho utilizzato del succo di limone)

300 ml di panna

1 cucchiaio scarso di zucchero a velo

1 cucchiaio di cacao in polvere

riccioli di cioccolato (fondente o al latte, decidete voi secondo il vostro gusto)

Procedimento:

Riscaldate il forno a 180°.

Con una matita, segnate il contorno di un piatto piano (normale, non da frutta) su un foglio di carta da forno, in modo da avere un riferimento quando sistemerete la meringa prima della cottura.

Foderate una placca con il foglio di carta da forno, ricordandovi di mettere a contatto con la placca la parte del foglio con il segno in matita.

In una terrina unite lo zucchero al caffè solubile, e mescolate.

In una ciotola capiente e dai bordi alti, perfettamente pulita e rigorosamente asciutta, montate a neve gli albumi con un pizzico di sale.

Continuando sempre a montare, aggiungete, un cucchiaio alla volta, il mix di zucchero e caffè.

Quando la meringa apparirà compatta e con un bel colore nocciola, aggiungete l’amido di mais e il limone (o l’aceto, come da ricetta originale).

Trasferite la meringa all’interno dei bordi del cerchio che avete disegnato sulla carta da forno. Procedete distribuendo la meringa in modo da formare un grande disco, piuttosto alto e piatto in superficie. Per questa operazione è utile aiutarsi con una marisa.

A questo punto trasferite la placca con la meringa nel forno che, appena chiuso, porterete immediatamente a 150°.

Cuocete per 1 ora. Una volta trascorso questo tempo, spegnete il forno e lasciatevi all’interno la Pavlova, fino a quando sarà perfettamente fredda.

La meringa sarà croccante, ma delicata e con qualche spaccatura all’esterno, e morbida all’interno.

Una volta pronta, trasferite la Pavlova sul piatto o l’alzata con cui desiderate presentare il dolce.

Fate molta attenzione durante questa operazione, sfilando molto cautamente la carta da forno al di sotto della meringa. Se vedete che la manovra è troppo difficoltosa a causa di un’eccessiva umidità della Pavlova, ritagliate semplicemente la carta da forno intorno al dolce, in modo che non si veda.

Poco prima di servire il vostro sontuoso dessert, montate la panna con lo zucchero a Velo. Lasciate il composto spumoso e soffice, senza montare eccessivamente (non dovete vedere i famosi fiocchi, per intenderci).

Distribuite la panna nella parte centrale della meringa, poi coprite con il cacao passato al setaccio.

Ultimate distribuendo riccioli di cioccolato (quest’ultimo particolare non c’è nella ricetta originale, ma da queste parti ci sono ghiottoni impenitenti…).

Porzionate aiutandovi con una paletta da dessert e servite.

Testo: Francesca Riva

Photo: Giovanna Hoang

Realizzazione della ricetta e food styling: Francesca Riva e Giovanna Hoang

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