Granita di gazpacho

I protagonisti di oggi sono: una terrina piena di pomodori, un’estate rovente e una granita di gazpacho.

Il pomodoro è una verdura che è un frutto, una sfera che potrebbe essere anche a coste, il rosso che potrebbe anche essere giallo, arancione, verde o addirittura nero, un ingrediente banale decisamente speciale, indispensabile e onnipresente in molti cibi della tradizione italiana.

“Zucchero, acqua, frutto, polpa, liquido o solido? Il pomodoro crudo, divorato appena colto in giardino, è la cornucopia delle sensazioni semplici, una cascata che sciama in bocca riunendo ogni piacere. La resistenza della buccia tesa quel poco quanto basta, i tessuti che si sciolgono in bocca, il liquore ricco di semi che ci cola agli angoli delle labbra e che asciughiamo senza paura di sporcarci le dita, quella piccola sfera carnosa che riversa in noi fiumi di natura: ecco il pomodoro, ecco l’avventura.” (Muriel Barbery)

Sì, credo proprio che il pomodoro stia all’estate come le fragole alla primavera ed è un casino se, come me, si è sensibili all’istamina e al nichel.

Il pomodoro, quando cresce in un’estate piena di sole come questa, lo vorresti vedere sempre nel piatto. Cotto, crudo, nei sughi, nelle insalate, con la carne, con le torte salate, accompagnato ad altre verdure ripiene, con il pesce, sulla pizza, nelle focacce, ma sei un po’ allergica e allora puoi concederti il frutto proibito dosandolo sapientemente sulla tua tavola.

Proprio per questo motivo è importante non trasformare in frustrazione il costante istinto insoddisfatto di mordere un polposo pomodoro ancora caldo di sole. Come si può fare? Rendendo una festa l’appuntamento con questo frutto bello e buono da impazzire.

E’ così che, in uno dei vari pomeriggi a 36° che la pianura ci propone reiteratamente in queste settimane, spunta da una rivista la classica ricetta del gazpacho, peraltro ottimo e rinfrescante. E se invece di lasciarlo semplicemente fresco la passassimo a temperature sotto lo zero? Cambiare punti di vista è un gioco che mi piace sempre, così come dare una forma diversa a una ricetta che viene presentata spessissimo allo stesso modo. Così qualcosa che piace tantissimo e da tantissimo tempo può diventare qualcosa di nuovo. E’ un po’ come con le persone: sono sempre le stesse, ma qualcosa in loro cambia di tanto in tanto ed è questo che le rende affascinanti.

Una terrina di porcellana piena di pomodori di diverse qualità e dimensioni mi stava proprio guardando dal piano della cucina mentre già pensavo all’occasione giusta per servire una granita di gazpacho. Ecco che, in poco più di un’ora, l’esperimento era stato portato a termine e con ottimi risultati.

L’idea è di servire questa granita accompagnandola all’inizio di un pasto come una sorta di amouse bouche, o accompagnarla a qualche antipasto freddo. Ovviamente potete sbizzarrirvi con la fantasia e creare tutti gli abbinamenti che volete.

La ricetta è semplice, coloratissima e insolita. Esattamente nello stile di questo piccolo blog.

Ingredienti per 6 persone:

500 g di pomodori e pomodorini pelati (fate un mix, scegliendo un prodotto di qualità)

1 cucchiaio stracolmo di olio extravergine di oliva

1 pizzico di sale in fiocchi

1 pizzichino di pepe nero macinato fresco

la punta di un cucchiaio di semi di sedano (o una manciata di foglie di sedano – meglio scegliere quelle bianche)

1 rametto di santoreggia (o timo)

2 cucchiai di succo di lime

la buccia grattugiata di un limone bio

2 cucchiai di vodka (evitate questo ingrediente, ovviamente, se tra i commensali ci fosse qualche bimbo)

6 gocce di tabasco

Procedimento:

Versate tutti gli ingredienti nel bicchiere di un frullatore.

Tappate e frullate per un paio di minuti. Dovete ottenere un composto omogeneo e quasi cremoso.

Munitevi di un colino a maglie piuttosto strette, filtrate il liquido rosso e profumatissimo in modo da eliminare eventuali residui più consistenti.

Versate il composto il una gelatiera e azionate.

Se non avete una gelatiera, non c’è problema. Versate il composto in una teglia sufficientemente capiente e mettetela in congelatore. Ogni 30′ toglietela dal congelatore e rompete il liquido ghiacciato con i rebbi di una forchetta. Mescolate e riposizionate la teglia nel congelatore

La granita di gazpacho sarà pronta quando avrà assunto, visivamente, la consistenza della sabbia bagnata.

Occorreranno circa 30′ se utilizzate la gelatiera, mentre passeranno circa 4 ore con il congelatore.

Servite la granita di gazpacho solo nel momento in cui verrà consumata.

Francesca e Giovanna

granita v660-3174

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