Domani sarà l’8 marzo e come ogni anno in questa casa non ci saranno mimose (l’unico essere non allergico a questo fiore in questa casa è la gatta) nemmeno sotto forma di torta. A quest’ultima nessuno è allergico, ma questa festa abbiamo sempre preferito celebrarla in modi un po’ meno tradizionali.
Dopo un anno in cui i contatti sociali sono stati ridoti all’osso, le amiche sono obbligatoriamente diventate una sorta di complesso sistema di ologrammi, delle voci, dei messaggi su uno schermo, l’appuntamento di una videochiamata… Sono state presenza e mancanza costante allo stesso tempo, e ogni incontro – rarissimo – aveva il sapore sconvolgente di un mezzo miracolo.
E così, quest’anno, la festa della donna per me prende un significato ancora più forte, perchè forte sarebbe il desiderio di averle tutte a pranzo da me le donne della mia vita. Le vorrei tutte qui, a festeggiare i nostri legami, la nostra forza che fluisce andando a dare nuove energie a un’altra donna che, per un motivo e per un altro, in quel momento non ne ha più.
Si parla spesso della competitività tra donne, dell’incapacità delle donne di creare delle collaborazioni salde senza farsi uno sgambetto prima o poi, di quel sentimento di timore e sospetto che una donna sviluppa regolarmente nei confronti delle altre donne. In effetti è qualcosa che tutte noi, in un modo o nell’altro, abbiamo sperimentato, ma quanto sarebbe bello se invece di sprecare energie per difendersi si potesse avere fiducia in tutte le donne che incontriamo, in tutte le donne con cui ci troviamo a lavorare, in tutte le donne che fanno parte del nostro cammino.
Eccolo, quindi, il mio augurio di quest’anno per tutte le donne: siate spontanee, abbiate fiducia, non giudicate senza sapere e non abbiate voi stesse paura dei giudizi altrui. Non sprecate con un colpo dato alle spalle il tempo raro e preziosissimo che ci è concesso per un abbraccio.
Virtualmente vi invito qui, per un piatto di spaghetti e agretti con pangrattato saporito. Semplice, senza troppi fronzoli, ma sorprendentemente buono come una bella amicizia che nasce o che continua a crescere anche dopo molti anni.
Buona festa, donne!
N.B. Per chi non lo sapesse, gli agretti – detti anche barba di frate – sono una meraviglia della natura che sta in bilico tra l’essere un’erba carnosa e l’essere un ortaggio. Di fatto sono fili verdissimi e scrocchiarelli ( ricordate di non cuocerli troppo) che racchiudono il sapore delicato e inconfondibile della primavera. Io li adoro e li aspetto con trepidazione (sì, proprio con trepidazione) ogni anno in questo periodo perchè sono un prodotto della terra che non si trova surgelato, nè tantomeno fuori stagione. Il periodo in cui potete trovarli sui banchi di frutta e verdura (anche in qualche supermercato ben fornito) è abbastanza breve e solitamente va da fine febbraio a fine aprile. Sono inoltre ricchissimi di sali minerali, di fibre e hanno pochissimissime calorie. Io vi consiglio di assaggiarli, sono sicura che ve ne innamorerete.
Ingredienti per 2 persone:
160 g di spaghetti (ma se preferite potete utilizzare anche bucatini, linguine, trenette, spaghettoni, spaghetti quadrati o alla chitarra…)
200 g di agretti già puliti
1 spicchio d’aglio in camicia
olio extravergine di oliva q.b.
sale fino q.b.
4 cucchiai scarsi di pangrattato
1 pizzico di peperoncino (o più) se vi piace
la punta di un cucchiaino di origano essiccato
la buccia grattugiata di mezzo limone di piccole dimensioni (meglio se bio)
1 noce di burro freddo da congelatore
Procedimento:
Sciacquate gli agretti (già puliti precedentemente) sotto un getto delicato di acqua corrente fresca.
Scolateli e metteteli da parte.
In una padella fate rosolare lo spicchio d’aglio in una dose di olio extravergine di oliva che vi basti per condire sia gli agretti che la pasta. Potete essere generosi, ma non esagerate.
Quando l’olio sarà caldo e profumerà delicatamente di aglio, prelevatene dalla padella un paio di cucchiai e teneteli da parte.
Togliete la padella dal fuoco ed eliminate lo spicchio d’aglio.
Versate gli agretti nella padella con l’olio all’aglio, rimettete tutto sul fuoco e coprite con un coperchio. Cuocete per qualche minuto, fino a quando gli agretti avranno espulso naturalmente la loro acqua. A questo punto togliete il coperchio, abbassate la fiamma e fate asciugare mescolando di tanto in tanto. Ricordate che gli agretti devono mantenere una buona consistenza, quindi è meglio non prolungare eccessivamente la cottura.
Una volta cotti, trasferite gli agretti con tutto il condimento in una terrina e teneteli da parte.
Nella stessa padella in cui avete cotto gli agretti, versate l’olio all’aglio che avevate tenuto da parte. Aggiungete il pangrattato, l’origano, il peperoncino e un pizzico di sale. Fate tostare a fiamma bassa, mescolando spesso. Il pane deve essere dorato e profumato, ma attenzione a non bruciarlo. Una volta pronto trasferitelo in una terrina e aggiungete la buccia grattugiata del limone. Mescolate per amalgamare i profumi.
Una volta cotti a puntino, scolate gli spaghetti e versateli nella solita padella a cui, a questo punto, sarete affezionatissimi.
Aggiungete gli agretti con tutto il loro condimento agli spaghetti e amalgamate tenendo la fiamma bassa.
A questo punto, se volete dare una maggiore cremosità al vostro bel piatto, aggiungete la noce di burro freddo di congelatore e si creerà una magia di consistenza e profumo. Non è ovviamente un passaggio obbligatorio, ma è consigliatissimo.
Ora è il momento del gran finale: aggiungete il pangrattato saporito e mescolate. Tutti i profumi si sprigioneranno con il calore della pasta e scatterà inevitabilmente l’acquolina.
Non vi resta che dividere in porzioni e sedervi a gustare ancora ben caldo questo piatto semplice e buonissimo.
Testo: Francesca Riva
Photo: Giovanna Hoang
Realizzazione della ricetta e food styling: Francesca Riva e Giovanna Hoang