Crostata con crema alle mandorle e lamponi

Oggi, in abbinamento con Beer Road, la rubrica del nostro blog ospitata da Fuudly , proponiamo una Crostata con crema alle mandorle e lamponi.

Questa ricetta, che si trasforma in un dolce che parla di primavera al primo sguardo, è nata dall’idea di modificare (direi stravolgendolo) un classico dolce mitteleuropeo: la Linzer Torte.

La Linzer Torte vede protagonisti due ingredienti particolari: le mandorle e i lamponi.

La Sixtus, birra che Andrea ci presenterà fra poco, si sposa a meraviglia con i dolci e in particolare in quelli che contengono mandorle.

La Mitteleuropa è sicuramente il trait d’union di tutti gli elementi di questo post, quindi nulla di meglio di questa crostata per racchiudere il tutto.

Vi avverto che è molto probabile che gli ingredienti per la crema vi stupiscano, ma sono certa che vi basterà assaggiare per diventare entusiasti di questa preparazione un po’ lontana dai rigori della pasticceria.

Vi lascio, nel frattempo, alle informazioni che Andrea ci fornisce sulla birra di oggi. Preparatevi al brindisi!

crostata crema mandorle lamponi 660

Questo mese Beer Road ci porta in Alto Adige, terra di confine tra la penisola italiana e la Mitteleuropa. Andiamo a conoscere una delle birre prodotte dallo storico birrificio Forst: la Sixtus.

La Forst Sixtus è una doppio malto (Doppelbock) a bassa fermentazione, ed è stata creata all’inizio del secolo scorso come omaggio a San Sisto.

La Sixtus è di colore marrone scuro e presenta una schiuma compatta e persistente. Al gusto si caratterizza per un marcato sentore di malto con note di caramello tostato. Questa birra si gusta al meglio in un bicchiere a “giacinto” la cui svasatura accoglie la schiuma della birra e permette una maggior diffusione degli aromi.

Gli ingredienti sono: acqua, malto d’orzo, gritz di mais, luppolo.

Sicuramente vi starete chiedendo cos’è il gritz di mais. Posso dirvi che, molto semplicemente, si tratta di una sorta di semolino che, quando viene utilizzato come ingrediente per la produzione di birra, deve avere una percentuale di grassi inferiori all’1 %.

La gradazione alcolica è del 6,5% e la temperatura consigliata per il consumo è di 8°C.

La birreria Forst è stata fondata nel 1857 dal Signor Josef Fuchs nella località di Foresta (Forst, appunto), frazione di Lagundo a pochi km da Merano, che all’epoca faceva ancora parte dell’Impero Austro-Ungarico.

Dopo più di un secolo, la piccola birreria si è trasformata nel maggior produttore italiano indipendente di birra, che detiene oltre al marchio Forst anche il marchio Menabrea.

Le birre prodotte dalla Forst sono quelle della tradizione tedesca: Lager, Pils, Keller, Eller Bock e Doppelbock.

Tutte queste tipologie di birra sono disponibili per essere assaggiate nel loro famoso Braugarten che si trova ancora lì dove è stata fondata

l’azienda, ed è aperto esclusivamente nella stagione calda.

La Sixtus, protagonista della rubrica di oggi, si abbina alla perfezione ai dolci ed in particolare alla piccola pasticceria o alle torte in cui l’ingrediente protagonista è la mandorla.

Vi lascio ora alla ricetta che Francesca e Giovanna hanno pensato per accompagnare il brindisi con la birra di questa tappa di Beer Road.

Prosit!

Andrea Sfondrini

Ingredienti per 2 crostate dal diametro di 18 cm con un bordo alto 2,5 cm:

Per la frolla:

250 g di farina 00

125 g di zucchero semolato

150 g di burro a temperatura ambiente (toglietelo dal frigorifero almeno trenta minuti prima della preparazione)

1 uovo

1 pizzico di sale

2 bacche di cardamomo

Per la crema:

700 ml di latte di mandorla

1 baccello di vaniglia

100 g di zucchero

1 pizzico di sale

200 g di farina di tapioca (o di mais e tapioca. Sì, intendo esattamente quella che si utilizza durante lo svezzamento dei neonati)

Per decorare:

200 g di lamponi freschissimi

fiori bianchi eduli (noi abbiamo utilizzato quelli di verbena, ma potete sceglierne altri come il gelsomino, le margherite, la camomilla, i fiori delle fragole. E’ comunque importantissimo assicurarsi che i fiori scelti siano commestibili e non tossici, mi raccomando! Se avete dubbi non rischiate, ma chiedete ad un esperto.)

Preparazione:

Per la frolla:

Aprite le bacche di cardamomo e prelevate i semi contenuti all’interno.

Trasferite i semi in un mortaio e riduceteli in polvere.

Setacciate la farina.

Unite i semi di cardamomo in polvere e lo zucchero alla farina.

Sbattete leggermente l’uovo con il sale e unite anche questo alla farina.

Aggiungete  il burro e iniziate ad impastare. Continuate fino a quando l’impasto sarà liscio e compatto.

Dividete in due parti uguali la frolla.

Imburrate i fondi e i bordi degli stampi.

Foderate con la frolla morbida il fondo e i bordi degli stampi. Cercate di fare in modo che lo spessore della frolla, sia per i bordi che per il fondo, sia piuttosto regolare.

Bucherellate la pasta stesa sul fondo della teglia con i rebbi di una forchetta.

Coprite con un foglio di pellicola per alimenti e lasciate riposare in frigorifero per almeno 3 ore (8 sarebbero l’ideale).

Trascorso il tempo del riposo, la frolla sarà fredda e compatta.

Cuocete in forno già caldo a 180° per circa 30/35 minuti, fino a quando la frolla sarà leggermente dorata.

Se avete paura che la frolla si gonfi in cottura, adagiatevi sopra un foglio di carta da forno e riempite con fagioli secche o perle di ceramica per la cottura in bianco.

Io non ho utilizzato nulla, ma la scelta è sempre personale.

Una volta che la frolla sarà cotta, sfornate le teglie e lasciate raffreddare perfettamente.

Per la crema:

Tagliate il baccello di vaniglia seguendone la lunghezza e, con la punta di un coltello, raschiatene il contenuto.

Versate il latte di mandorla in una casseruola, aggiungete lo zucchero, il sale, il baccello vuoto di vaniglia più il contenuto che avete precedentemente raschiato.

Fate scaldare senza portare a bollore.

Filtrate il latte aromatizzato, in modo da eliminare il baccello.

Versate la farina di tapioca in una terrina.

Poco alla volta, e mescolando con una frusta, versate il latte di mandorla.

Si creerà un composto cremoso, che deve essere omogeneo e senza grumi, proprio come se fosse una crema pasticcera.

Se dovessero formarsi dei grumi, non preoccupatevi. Setacciate il composto in un colino a maglie strette, lavorando con una spatola (tipo Marisa) e i grumi verranno eliminati con estrema facilità.

Farcite i gusci di frolla con la crema e lasciate raffreddare.

Una volta che la crema sarà fredda e compatta, distribuite i lamponi sulla superficie.

Ultimate decorando con qualche fiorellino.

Francesca e Giovanna

crostata crema mandrole lamponi v660-2149

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