Kofta di coniglio

Se la vostra indole vi porta ad essere degli appassionati di polpette in ogni forma e versione, troverete sicuramente molto interessanti i kofta di coniglio.

I kofta nascono da una tradizione mediorentale che solitamente utilizza carne di agnello, ma noi abbiamo personalizzato la preparazione scegliendo di usare una carne più delicata.

La preparazione è davvero semplice e il fatto di unire polpette e spiedini in un sol colpo a noi diverte molto.

Qui si cucina spesso in compagnia e il cibo è sempre irrorato dal miglior condimento possibile: la compagnia degli amici e le belle chiacchiere che, di stagione in stagione, trovano argomenti nuovi e ne rispolverano di vecchi pur di non esaurirsi mai.

Ormai avrete capito che ci piacciono particolarmente quei cibi che creano occasioni per ritrovarsi, farsi due risate con il piatto pieno e il palato felice, e questa ricetta unisce tutto ciò.

La carne di coniglio è una carne bianca piuttosto magra. Mi rendo conto che non a tutti può piacere l’idea, ma io vi consiglio di non farvi frenare dai pregiudizi. A dirvelo è una bergamasca, le cui nonna materna preparava polenta e coniglio una volta a settimana per tutta la famiglia, come tradizione comanda.

Nella preparazione di questi kofta l’utilizzo delle erbe e degli altri ingredienti si sposa perfettamente con la carne macinata che si insaporirà deliziosamente, senza bisogno di marinare, e cuocerà in tempi piuttosto rapidi.

Siete pronti ad invitare un po’ di gente al vostro prossimo pranzo in giardino?

Allora fate spazio nel vostro frigorifero perchè con Beer Road, la nostra rubrica sulla birra ospitata da Fuudly e curata da Andrea Sfondrini dovrete avere pronte delle bottiglie di Houblon Chouffe per brindare con gli amici.

Bene, ora è proprio arrivato il momento di lasciarvi alle informazioni sulla birra di oggi e alla ricetta.

Beer Road nel regno delle birre, il Belgio, con la Houblon Chouffe.

Non poteva ovviamente mancare un passaggio in Belgio, paese europeo dalla grande tradizione birraria, tanto che credo proprio che questa non sarà l’unica tappa in queste zone.

La birra di oggi è il giusto matrimonio tra una classica Tripel belga e una IPA americana.

E’ un’ottima birra extra-strong che viene considerata una tra le birre più amare prodotte in Belgio.

L’utilizzo di tre diversi tipi di luppolo le conferiscono un aroma molto ricco e particolare, che va dal floreale all’agrumato con una notevole amarezza di fondo.

La Houblon è una birra non filtrata che presenta un colore giallo paglierino, dorato, e una schiuma cremosa e densa.

Gli ingredienti che la compongono sono: acqua, malto d’orzo, luppolo (Tomahawk, Saaz e Amarillo), lieviti, sciroppo di zucchero invertito.

La gradazione alcolica è del 9% e la temperatura ottimale per gustarla intorno ai 5/6°.

Prodotta per la prima volta nel 2006, fa parte della grande famiglia della Brasserie d’Achouffe, birrificio fondato nell’omonima cittadina, ubicata a Nord di Bastogne, alla fine degli anni ’70 da uno staff composto da un manager che si occupava di impianti per la produzione di gelati e da un ingegnere informatico che decisero di abbinare alle loro birre le figure degli Chouffe, leggendari gnomi che, stando alle storie narrate, si occuperebbero nottetempo della produzione delle birre.

Oggi la Brasserie d’Achouffe è di proprietà della birreria Duvel Moortgat, un famoso grande produttore belga.

Oltre alla Houblon, la Brasserie d’Achouffe produce diverse tipologie di birra tra le quali si ricordano le più classiche e famose:  LA CHOUFFE, MC CHOUFFE, N’ICE CHOUFFE.

La Chouffe Houblon è ottima abbinata a carni bianche arrostite, foie gras, zuppe di pesce e insalate amare come l’indivia belga e il radicchio di Treviso.

Andrea

Ingredienti per 4 persone:

800 g di carne di coniglio macinata

50 g di pancetta coppata

1 dl di birra bionda (la Houblon Chouffe per esempio, già che la state mettendo in frigorifero per dissetare i vostri ospiti)

4 cucchiai di pangrattato

4 cucchiai di olio evo

1 spicchio di aglio

1 cipollotto sottile

1 pizzico di pepe bianco macinato fresco

1 cucchiaino da caffè di senape in polvere

la buccia grattugiata di 1/2 limone bio

una manciata generosa di foglie di prezzemolo fresco

1 manciata generosa di foglie di menta fresca

qualche foglia di dragoncello fresco

1 cucchiaino di timo essiccato

sale q.b.

Procedimento:

Pulite il cipollotto e frullatelo.

Lasciatelo riposare su della carta assorbente o su un telo da cucina (lavato con sola acqua. Niente detersivi, mi raccomando, o finiranno nei vostri kofta) in modo che perda un po’ della sua acqua.

In una padella antiaderente fate rosolare lo spicchio d’aglio in due cucchiai di olio. L’olio deve profumarsi senza che l’aglio si scurisca troppo.

Versate nell’olio all’aglio il pangrattato, mescolate e fate tostare leggermente, muovendo spesso il pane con un cucchiaio di legno.

Sciacquate le erbe aromatiche fresche, togliete i gambi e tritate le foglie con un coltello o con una mezzaluna (i grandi chef inorridiscono al solo nominarla, ma in questi casi io la trovo comodissima).

Tritate la pancetta.

In una terrina unite tutti gli ingredienti, cipollotto e sale compresi.

Amalgamate in modo da distribuire uniformemente tutti gli ingredienti in questa sorta di impasto.

A questo punto dividete l’impasto in 12 parti e preparate 12 stecchi per spiedini.

Ungete leggermente le vostre mani e, prendendo una parte di impasto alla volta, create una polpetta allungata che distribuirete sulla lunghezza di uno stecco.

Pressate la carne in modo che si ancori bene allo spiedino e per fare ciò producete con la mano un movimento simile a quello per strizzare mezzo limone.

Una volta pronti, spennellate i kofta crudi con i due cucchiai di olio che vi sono avanzati.

Scaldate una piastra e, quando sarà rovente, cuocetevi i kofta girandoli di tanto in tanto in modo da renderli uniformemente dorati.

Una volta pronti (ricordatevi di non cuocerli troppo o diventeranno stopposi) distribuiteli su un piatto da portata e cospargeteli con un po’ di trito di erbe aromatiche fresche.

I kofta sono ottimi accompagnati da un’insalata di pomodori. Il nostro consiglio è di utilizzarne di diversi tipi e colori, in modo da avere un bel gioco di colori e sapori.

Testo: Francesca Riva

Photo: Giovanna Hoang

Realizzazione della ricetta e food styling: Francesca Riva e Giovanna Hoang

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