Génèpy

Una bottiglia di Génèpy è l’ideale per questo giorno.

Come mai? Ma perché oggi, 19 marzo, è la festa del papà, e se non avete ancora pensato al regalo l’idea giusta la trovate qui di seguito!

Il post di oggi , carico di auguri per questi Uomini un po’ Supereroi e un po’ orsacchiotti, è dedicato a tutti i papà. Proprio tutti, compresi quelli che papà non lo sono ancora, ma manca poco! Ai papà giocherelloni, a quelli severi. A quelli che “Quando sarai maggiorenne farai come credi!” e adesso che hai quasi 40 anni ti senti dire ancora “Mettiti la felpa che fa freddo!”. Ai papà che ti criticano sempre, e ai papà che ti tengono su un piedistallo dorato. Ai papà degli amici, che ci hanno dato e ci danno ancora consigli come fossero  nostri genitori. Ai papà che ci sono sempre troppo poco e a quelli che ci saranno sempre e comunque. Ai papà che adesso sono nonni e sì, anche ai papà che controllano tutto da lassù, con il solito sguardo pieno d’affetto.

Poi ci sono loro: quei papà che si aspettavano un post sulle zeppole o sui tortelli, e invece si trovano la ricetta del Génèpy!

Certo, tra tempi di infusione e tempi di maturazione potrebbe essere saggio partire con anticipo nella preparazione di questo liquore se dovete regalarlo per un’occasione precisa, ma dato che “a caval donato non si guarda in bocca” anche una bottiglia con la promessa di un elisir eccezionale come questo, soprattutto se preparato con tanto amore, verrà sicuramente apprezzato dal paparino a cui destinerete il dono.

Scommetto che molti di voi conoscono già perfettamente il liquore protagonista di questa ricetta, ma per chi di voi si stesse chiedendo di cosa tratti questo post, ecco una rapida spiegazione.

Il Génèpy è un liquore tipico della Valle d’Aosta (e parte del Piemonte) il cui ingrediente principale è una pianta che trova anche largo uso in erboristeria: l’Artemisia. Per questa ricetta in particolare viene ultilizzata quella denominata umbelliformis (Artemisia per Génèpy bianco). Forte, molto aromatico e con un sapore che non si dimentica una volta assaggiato, il Génèpy ha un colore che varia dal verdino chiarissimo ad un bel verde intenso. Utilizzato come digestivo o nella preparazione di dolci, è servito sia freddo che come punch.

E’ un liquore che mio papà adora, ecco quindi svelato l’arcano sulla scelta del tema di questo post.

Bene, ora vi lascio alla preparazione della vostra profumata infusione, e tra qualche mese aspetto che mi diciate se i vostri papà hanno apprezzato il vostro Génèpy.

genepy ingredienti

Ingredienti:
5 grammi di Artemisia umbelliformis (fiori, foglie, steli) essiccata
5 dl di alcol a 95°
5 dl di acqua
300 g di zucchero bianco
Procedimento:
Mettete in un barattolo a chiusura ermetica l’Artemisia e irroratela con l’alcol.
Chiudete benissimo il barattolo e lasciate in infusione in un luogo fresco e buio per 40 giorni, agitando il barattolo almeno una volta a settimana.
Trascorso questo tempo preparate uno sciroppo facendo bollire l’acqua con lo zucchero. Lo sciroppo sarà pronto quando lo zucchero sarà completamente sciolto e vedrete l’acqua con una consistenza più densa, quasi fosse leggermente oleosa.
Fate raffreddare perfettamente.
Filtrate l’infusione di alcol e Artemisia, eliminando completamente i residui vegetali.
Aggiungete l’alcol allo sciroppo di zucchero.
Imbottigliate e lasciate riposare per 3 mesi, in modo che lo zucchero e l’alcol si combinino rendendo morbido il gusto del liquore (lo so, sembra tantissimo tempo, ma vi garantisco che è necessario e che la vostra pazienza verrà ripagata).

N.B. Può essere che il Génèpy si opacizzi durante la maturazione, in questo caso rifiltrate una o più volte con della carta da filtro (che potrete trovare in farmacia) o con dei filtri per la macchina del caffè americano che troverete normalmente in commercio.

Photo: Giovanna Hoang

Testo: Francesca Riva

Realizzazione della ricetta e food styling: Francesca Riva e Giovanna Hoang

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2 Comments

  1. Che bella scoperta il tuo blog, le tue foto sono deliziose 🙂 Ci piace il fatto che tu abbia dedicato, per la festa del papà, qualcosa di totalmente personale a lui, è speciale… 🙂

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